Astellas Pharma e Seagen hanno annunciatola presentazione di dati su enfortumab vedotin-ejfv per il carcinoma uroteliale. Si tratta dei risultati primari del trial di Fase 3 EV-301 che ha messo a confronto enfortumab vedotin-ejfv e chemioterapia in pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con chemioterapia a base di platino e un inibitore di PD-1/PD-L1.
Enfortumab vedotin-ejfv
Enfortumab vedotin-ejfv è un coniugato farmaco-anticorpo (ADC) che ha come target la Nectina-4, una proteina presente sulla superficie delle cellule e fortemente espressa nel tumore della vescica.
Dati non clinici suggeriscono che l’attività antitumorale di enfortumab vedotin-ejfv deriva dalla sua capacità di legarsi alle cellule che esprimono la Nectina-4 e successivamente dall’internalizzazione e dal rilascio dell’agente antitumorale monometil auristatina E (MMAE) nella cellula, facendo sì che la cellula non si riproduca (arresto del ciclo della cellula) e che si verifichi la morte programmata della cellula (apoptosi).
Enfortumab vedotin-ejfv è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti nel dicembre del 2019 ed è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico che hanno precedentemente ricevuto un trattamento con un inibitore di PD-1 o PD-L1 e una chemioterapia contenente platino prima (neoadiuvante) o dopo (adiuvante) la chirurgia in un setting localmente avanzato o metastatico.
Enfortumab vedotin-ejfv è stato approvato in base al programma di approvazione accelerata della FDA sulla base del tasso di risposta del tumore. L’approvazione dell’indicazione è subordinata alla verifica del beneficio clinico nei trial confirmatori.
Astellas e Seagen stanno sviluppando congiuntamente enfortumab vedotin nell’ambito di una collaborazione avviata nel 2007 ed estesa nel 2009.
Lo studio EV-301 su enfortumab vedotin-ejfv per il carcinoma uroteliale
EV-301 (NCT03474107) è un trial di Fase 3 globale, multicentrico, open-label e randomizzato disegnato per valutare enfortumab vedotin vs il trattamento chemioterapico di scelta del clinico (docetaxel, paclitaxel o vinflunina) in circa 600 pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico precedentemente trattati con un inibitore di PD-1/PD-L1 e terapia a base di platino.
EV-301 ha lo scopo di supportare la registrazione di enfortumab vedotin in diversi Paesi e convertire l’approvazione accelerata in approvazione regolare negli Stati Uniti.
L’endpoint primario è la sopravvivenza globale.
Gli endpoint secondari includono:
- sopravvivenza libera da progressione,
- tasso di risposta globale,
- durata della risposta,
- tasso di controllo della malattia,
- valutazione dei parametri di qualità della vita e di sicurezza/tollerabilità.
Dati su enfortumab vedotin-ejfv per il carcinoma uroteliale presentati
Al momento dell’analisi ad interim pre-specificata, i pazienti che hanno ricevuto enfortumab vedotin-ejfv nello studio hanno avuto una sopravvivenza mediana di 3,9 mesi in più di quelli che hanno ricevuto la chemioterapia.
La sopravvivenza globale mediana è stata di 12,9 vs 9 mesi, rispettivamente (HR=0,70 [Intervallo di confidenza (CI) 95%: 0,56-0,89], p=0,001).
Per i pazienti trattati con enfortumab vedotin-ejfv, gli eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più frequenti, verificatisi in più del 5% dei pazienti, di Grado 3 o superiore, sono stati:
- rash maculopapulare,
- astenia,
- diminuzione della conta dei neutrofili.
I risultati sono stati pubblicati su New England Journal of Medicine e presentati nel corso del programma scientifico virtuale dell’American Society of Clinical Oncology Genitourinary Cancers Symposium (ASCO GU) 2021 (Abstract 393).
Altri risultati dello studio EV-301
I pazienti che hanno ricevuto enfortumab vedotin-ejfv hanno anche mostrato un miglioramento nei seguenti endpoint secondari:
- La PFS mediana, ovvero il periodo di tempo libero da progressione del tumore, è stata di 5,6 mesi per enfortumab vedotin-ejfv vs 3,7 mesi per la chemioterapia (HR=0,62 [CI 95%: 0,51-0,75]; p<0,00001).
- Il tasso di risposta globale, ovvero la percentuale di pazienti che hanno mostrato una risposta completa o parziale, è stato del 40,6% vs 17,9% dei pazienti nel braccio chemioterapia (p<0,001).
- Il tasso di controllo della malattia (DCR), ovvero la percentuale di pazienti che hanno ottenuto una risposta completa o parziale o hanno stabilizzato la malattia, è stato del 71,9% per enfortumab vedotin-ejfv e del 53,4% per la chemioterapia (p<0,001).
Altri risultati relativi alla sicurezza
- Il tasso di eventi avversi gravi correlati al trattamento (TRAE) dei bracci di trattamento sono stati comparabili (23% dei pazienti che hanno ricevuto enfortumab vedotin-ejfv vs 23% di quelli che hanno ricevuto la chemioterapia).
- I TRAE di Grado 3 o superiore si sono verificati in circa il 50% dei pazienti in entrambi i bracci dello studio.
I TRAE di Grado 3 o superiore che hanno colpito più del 5% dei pazienti che hanno ricevuto enfortumab vedotin-ejfv sono stati:
- rash maculopapulare (7% dei pazienti che hanno ricevuto enfortumab vedotin-ejfv vs 0% dei pazienti che hanno ricevuto la chemioterapia),
- astenia (6% vs 4,5%),
- diminuzione della conta dei neutrofili (6% vs 13%).
Il carcinoma uroteliale
Il carcinoma uroteliale è un tipo di tumore della vescica molto diffuso e può svilupparsi anche nella pelvi renale, nell’uretere e nell’uretra.