Zambon ha presentato i risultati dello studio SYNAPSES su safinamide per la malattia di Parkinson in contesto reale.
Giovanni Abbruzzese, professore del dipartimento DINOGMI dell’Università di Genova riconosce che questo studio real life conferma la sicurezza e la tollerabilità dell’uso di safinamide come terapia aggiuntiva in pazienti con fluttuazioni motorie trattati con levodopa. Abruzzese sottolinea inoltre che i risultati dello studio suggeriscono safinamide quale opzione efficace e sicura anche in sottogruppi di pazienti critici, cioè anziani, con comorbilità e disturbi psichiatrici.
Safinamide è un farmaco multimodale con un duplice meccanismo d’azione, dopaminergico (con inibizione reversibile delle monoamino ossidasi-B) e non dopaminergico (con modulazione del rilascio anomalo di glutammato). Offre quindi un approccio innovativo alla gestione dei sintomi motori e non motori e delle complicanze motorie della malattia di Parkinson (PD).
Lo studio SYNAPSES su safinamide per la malattia di Parkinson in contesto reale
SYNAPSES (European multicenter retrospective-prospective cohort StudY to observe safiNAmide safety profile and pattern of use in clinical Practice during the firSt post-commErcialization phaSe) è uno studio osservazionale di coorte retrospettivo/prospettico, internazionale, multicentrico (in 128 centri di neurologia e geriatria specializzati nel trattamento della PD), condotto su 1.610 pazienti seguiti per un periodo fino a 12 mesi in Belgio, Germania, Italia, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
L’osservazione prospettica è stata scelta poiché ci si aspettava che l’inizio dello studio coincidesse con la commercializzazione del farmaco in molti paesi, mentre la parte retrospettiva è stata condotta per includere anche i pazienti che avevano iniziato il trattamento prima dell’inizio dello studio.
Lo studio è stato concepito per includere potenzialmente tutti i pazienti trattati con safinamide secondo la pratica clinica e indagare l’uso di safinamide in contesto reale in particolare in popolazioni di pazienti non ben rappresentate nelle sperimentazioni cliniche, come i pazienti di età superiore a 75 anni, con malattie psichiatriche o con comorbilità rilevanti.
L’obiettivo primario era la valutazione dell’insorgenza di eventi avversi nei pazienti trattati con safinamide in condizioni reali per un anno nella prima fase post-commercializzazione come segnalati dagli sperimentatori, seguita da un’analisi condotta nella popolazione complessiva e in alcuni sottogruppi di interesse, nella fattispecie nei pazienti con età superiore a 75 anni e in quelli con comorbilità rilevanti.
Gli obiettivi secondari includevano:
- descrizione delle caratteristiche dei pazienti trattati con safinamide secondo la pratica clinica,
- descrizione dei regimi terapeutici con safinamide in contesto reale,
- valutazioni motorie come misurate in base alla scala UPDRS III (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale).
Dati di sicurezza su safinamide per la malattia di Parkinson
Durante l’osservazione, il 45,8% dei pazienti ha manifestato eventi avversi (AE), il 27,7% ha manifestato reazioni avverse al farmaco e il 9,2% ha manifestato eventi avversi seri (SAE). Gli eventi avversi osservati sono stati quelli descritti nel foglietto illustrativo di safinamide. La maggioranza degli AE è stata di grado lieve o moderato e si è risolta completamente senza rilevare differenze tra i sottogruppi di pazienti (ovvero pazienti anziani, con disturbi psichiatrici o comorbilità rilevanti).
Sono stati osservati miglioramenti clinicamente significativi nel punteggio UPDRS motorio e nel punteggio UPDRS totale nel ≥40% dei pazienti.
La percentuale di pazienti che ha manifestato AE in un anno di trattamento con safinamide in condizioni reali è risultata inferiore del 30% rispetto alla percentuale osservata negli studi cardine della durata di sei mesi. Il tasso di incidenza mensile di AE è risultato di 0,07 AE per paziente al mese.
La discinesia, pur essendo stata l’AE segnalato con maggiore frequenza, nello studio SYNAPSES si è manifestata con una frequenza inferiore che nei precedenti studi cardine (13,7% vs 18%).
Riduzione delle fluttuazioni motorie con safinamide
È stato dimostrato che safinamide riduce le fluttuazioni motorie del 40-50% con efficacia visibile già a 4 mesi, in particolare sull’effetto di wearing-off (fine dose) e sulle fluttuazioni del primo mattino che colpiscono la maggioranza dei pazienti con PD.
Questo effetto rapido e significativo di safinamide può essere spiegato dal suo duplice meccanismo d’azione, dopaminergico e glutammatergico.