La farmacia si conferma un punto di riferimento sul territorio per tutti i cittadini, anche come hub vaccinale.
Lo documentano i risultati di una ricerca condotta da Doxapharma su un campione di 1.000 intervistati e presentata di recente a Cosmofarma.
Le farmacie di riferimento
Lo studio La farmacia italiana tra consulenza, servizi e hub vaccinale nel percepito dei clienti realizzato da Doxapharma nell’aprile 2022 indica come una persona su 3 dichiari di rivolgersi sempre alla stessa farmacia.
Dall’analisi dei dati raccolti, emerge anche che un cittadino su 3 conosce il programma di fidelizzazione attivo presso la propria farmacia di riferimento. Un aspetto, questo, che potrebbe essere migliorato: 4 farmacie su 10 non hanno attivato alcuna promozione in questo senso.
Il sito internet della farmacia, quando conosciuto e frequentato dai clienti, è per la gran parte utilizzato per conoscere informazioni quali orari di apertura e servizi offerti (85%). Minore l’interesse per la prenotazione di farmaci (50%) e servizi (45%) e la promozione di eventi e iniziative (39%).
Solo nel 22% dei casi gli utenti vi accedono per effettuare acquisti online.
L’attuale offerta online sembra dunque essere in linea con le richieste dei clienti: l’e-commerce è solo al terzo posto fra i servizi desiderati.
La tendenza alla specializzazione
La ricerca Doxapharma evidenzia come le farmacie mostrino oggi una tendenza alla specializzazione, per settore o patologia.
La più comune per settore, nell’opinione dei clienti, è quella dermocosmetica (64%).
Per quanto riguarda la patologia, gli esami e i servizi più richiesti sono quelli cardiovascolari (misurazione della pressione arteriosa e, in misura minore ECG e Holter).
Come deve essere la farmacia ideale
La farmacia ideale, così come viene descritta dai cittadini, dovrebbe offrire competenza e professionalità, cortesia e una vasta gamma di prodotti.
Dal punto di vista dell’immagine della farmacia di riferimento, i clienti si mostrano soddisfatti ed esprimono fiducia. In generale, riconoscono preparazione e disponibilità nei professionisti che vi lavorano.
Un cliente su 2 consiglierebbe la propria farmacia di riferimento a familiari e amici.
Il giudizio positivo è espresso soprattutto nelle fasce di età più avanzata della popolazione. Si tratta di un sottogruppo che in farmacia si sente supportato, sia dal punto di vista della consulenza che nell’offerta di servizi.
Più critici i giovani, che manifestano minore soddisfazione nei confronti del paniere di servizi, in particolare digitali. Su questi punti, la farmacia territoriale dovrebbe strutturarsi in maniera più completa.
La farmacia come hub vaccinale
Il 69% dei cittadini, con una prevalenza fra le fasce meno giovani della popolazione, si dichiara favorevole ai vaccini.
Analizzando nello specifico la vaccinazione anti COVID-19, le motivazioni prevalenti espresse da coloro che non vi si sono sottoposti sono state:
- Il timore delle reazioni avverse (59%).
- La mancanza di fiducia nel valore della vaccinazione (49%).
Servirebbe però più informazione sui vaccini, specialmente su quelli poco conosciuti e di potenziale utilità per alcuni sottogruppi di cittadini, come quello contro l’Herpes zoster, noto solo al 46% degli intervistati ed effettuato dal 17%.
Il 77% dei farmacisti è disponibile alla creazione di un polo vaccinale in farmacia.
Un’iniziativa, questa, che incontrerebbe i favori di una buona fetta di popolazione. Le motivazioni? La comodità, l’utilità percepita e l’ottimizzazione dei tempi sono le principali.
Sono in molti a ritenere che la presenza di un hub vaccinale in farmacia possa avere una ricaduta positiva anche sulla propensione dei cittadini alla vaccinazione. La comodità del servizio, la rapidità di raggiungimento del polo grazie alla distribuzione capillare sul territorio e l’affidabilità della struttura sono le ragioni alla base di questa impressione.
I contrari, invece, esprimono uno scetticismo che nasce dal timore per:
- L’inadeguata gestione delle reazioni avverse.
- L’assenza di personale specializzato.
- La disponibilità di locali troppo piccoli.
La presenza del medico in farmacia al momento della vaccinazione potrebbe effettivamente spostare il baricentro delle opinioni.