Se il farmacista è l’ultimo baluardo nei confronti del farmaco per colui che lo utilizza, allora non può che essere protagonista anche del monitoraggio della sua sicurezza nel real world.
La farmacovigilanza racchiude un ambito (vastissimo, articolato e complesso), spesso trascurato dalla comunicazione. Ma sta piano piano conquistando nuove fette di popolarità, anche grazie al coinvolgimento sempre più pieno delle farmacie territoriali.
In questa prospettiva, si muove il progetto Vigirete, una rete regionale di farmacie esperte in farmacovigilanza. Su Vigirete, i suoi obiettivi e i vantaggio per le farmacie aderenti abbiamo intervistato Francesco Pappalardo, Responsabile dell’Ufficio Farmacovigilanza Rimini Azienda USL della Romagna e Collaboratore Area Scientifica “Farmacovigilanza e DispositivoVigilanza” SIFO.
Ascolta l’intervista anche in versione podcast:
Ascolta “PODCAST FRANCESCO PAPPALARDO” su Spreaker.
Dottor Pappalardo, che cos’è Vigirete?
Vigirete è un network regionale di farmacie che operano nel campo della farmacovigilanza, in diretta comunicazione fra loro e con il Centro Regionale di Farmacovigilanza sulle problematiche relative ai farmaci e ai vaccini e al loro utilizzo sicuro nella pratica clinica.
Vigirete è nato nel 2014 quale progetto pilota nella Regione Veneto, dove è stato promosso dal Centro Regionale di Farmacovigilanza e da Federfarma Veneto. Nel 2015 è divenuto un progetto a valenza regionale, approvato e finanziato da AIFA.
Negli anni a seguire ha poi raccolto l’adesione di numerose Regioni: tra queste l’Emilia-Romagna, che vi ha aderito nel biennio 2020-2022.
Quali sono gli obiettivi di questo progetto?
Dobbiamo distinguere fra obiettivi primari e obiettivi secondari.
Partendo da quelli primari, in primis lo scopo è quello di creare una rete di farmacie territoriali che condividano la finalità di aumentare la sensibilizzazione e l’educazione della popolazione generale e dei farmacisti. Al centro dell’attività di Vigirete è l’attribuzione della corretta importanza alla segnalazione spontanea di sospette reazioni avverse a farmaci e a vaccini come strumento per il monitoraggio post marketing del loro profilo di sicurezza.
Il secondo obiettivo è quello di incrementare il numero e la qualità delle segnalazioni di sospetta reazione avversa da parte da parte sia dei farmacisti territoriali che dei cittadini. Lo scopo secondario è infatti quello di potenziare il rapporto di fiducia e l’interazione fra il farmacista e il cittadino su quella che è la gestione complessiva della terapia farmacologica.
Quali farmacie possono aderire e con quali modalità?
Il progetto è rivolto alle farmacie territoriali, siano esse pubbliche o private. Proprio grazie alla loro capillarità, le farmacie territoriali rappresentano l’avamposto del servizio sanitario sul territorio.
Nel caso specifico, come nella definizione data dalla Regione Emilia-Romagna, le farmacie possono fungere da antenne per la rilevazione e la segnalazione delle sospette reazioni avverse nel territorio.
L’adesione al progetto può essere fatta semplicemente registrandosi al sito vigirete.it. L’iscrizione dà diritto alla ricezione di un kit contenente depliant informativi per i farmacisti e per i cittadini e le schede di segnalazione cartacea.
Quali attività deve svolgere la farmacia coinvolta?
Fra le attività a cui sono chiamati i farmacisti aderenti, la partecipazione ai corsi FAD gratuiti, che sono nello specifico L’ABC della farmacovigilanza, che ha un carattere più generale, e Vigifarmaco e Vigirete, dai nomi delle due piattaforme per la segnalazione online.
La farmacia coinvolta partecipa all’educazione e alla sensibilizzazione del cittadino nei confronti dell’importanza della segnalazione spontanea di reazioni avverse.
Inoltre, è tenuta a segnalare le sospette reazioni avverse che raccoglie tramite la piattaforma online Vigifarmaco. Oltre a supportare il cittadino nella segnalazione online o, in alternativa, consegnandogli la scheda di segnalazione cartacea.
Quali sono i vantaggi per le farmacie che partecipano al network?
Il vantaggio principale è quello di accreditarsi sempre di più come presidi sanitari all’interno dei quali operano farmacisti esperti sul tema della farmacovigilanza e della segnalazione spontanea.
In questo modo i farmacisti concorrono al monitoraggio post marketing del profilo di sicurezza di farmaci e vaccini e a rafforzare il rapporto di fiducia e di fidelizzazione fra il cittadino e la farmacia.