Uno studio pubblicato su Clinico Economics mostra che, nella gestione del diabete, una ridistribuzione più omogenea delle quote di mercato a favore degli analoghi di più recente introduzione in commercio (insulina glulisina e biosimilare dell’insulina lispro) avrebbe un impatto positivo sulla spesa farmaceutica del SSN pur garantendo al paziente salute e bontà della cura.
In particolare, i ricercatori hanno calcolato che uno spostamento del 37% dei pazienti dall’attuale trattamento a uno di questi analoghi permetterebbe un risparmio annuo per il SSN pari a € 6.257.312, scendendo dalla spesa attuale di € 226.581.181 a quella dello scenario di simulazione di € 220.323.869.
In particolare, il risparmio verrebbe generato dalla riduzione delle quote di Novorapid® a favore di Apidra® e dalla riduzione delle quote di Humalog® a favore del biosimilare dell’analogo rapido dell’insulina lispro.
Stessa efficacia e sicurezza
Per i tre analoghi rapidi dell’insulina (aspart, glulisina, lispro e relativo biosimilare), le evidenze scientifiche a disposizione non segnalano differenze significative in termini di meccanismo d’azione, efficacia, tollerabilità e sicurezza.
Dato il profilo di efficacia e sicurezza sovrapponibile fra le attuali terapie e gli analoghi presi in considerazione, l’analisi ha considerato solo i costi derivati dalla terapia farmacologica con analoghi rapidi, escludendo quindi tutti gli altri costi diretti (terapia di fondo, gestione degli eventi avversi, visite, ricoveri, dispositivi per automonitoraggio e iniezione di farmaco) ritenuti pari per le varie alternative terapeutiche. Per lo stesso motivo l’analisi non ha considerato i costi indiretti.
Secondo quanto emerso dai risultati dell’analisi di impatto sul budget, l’attuale mix di trattamento con analoghi rapidi dell’insulina comporta una spesa annua per il SSN superiore a 226 milioni di euro, determinata principalmente dall’impiego degli analoghi (brand) di insulina aspart (Novorapid® – 32% del mercato – pari a una spesa di 77,5 milioni di Euro) e lispro (Humalog® – 38% del mercato – con una spesa di 84 milioni di euro), a fronte di una spesa minore per i restanti analoghi, usati in terapia in modo più marginale.
Risparmi fino a 13,2 milioni
L’adozione di quote di mercato più equamente distribuite, rispettivamente fra gli analoghi rapidi dell’insulina glulisina e aspart (18% Apidra®, 18% Fiasp®, 18% Novorapid®) e fra quelli di insulina lispro e del relativo biosimilare (15% Humalog®, 15% Humalog® U200, 15% lispro biosimilare) comporterebbe una spesa totale annua di 220 milioni di Euro, generando un risparmio di circa 6,3 milioni di euro con lo spostamento di terapia per circa il 37% dei pazienti in trattamento con analoghi rapidi.
Inoltre, agendo su sottogruppi selezionati di popolazione, quale quello dei soggetti diabetici in età lavorativa e dei soggetti diabetici ad alto consumo di insulina, (estrapolati in modo tale da non rendere i due sottogruppi sovrapponibili) è possibile ottenere risparmi superiori, spostando una minor quota di pazienti.
Nello specifico, la distribuzione omogenea delle quote di mercato fra gli analoghi rapidi nella popolazione in età lavorativa e la scelta della sostituzione con biosimilare nella sola categoria dei pazienti ad alto consumo comporterebbe un risparmio di circa 13,2 milioni di euro, a fronte dello spostamento di circa il 15% della popolazione.
Studi precedenti
Una precedente analisi di impatto sul budget condotta sugli analoghi rapidi dell’insulina aveva valutato l’impatto sul budget generato da un maggior impiego dell’insulina glulisina rispetto all’insulina lispro e aspart nella prospettiva del SSN. Anche quella ricerca aveva confermato come un incremento del consumo di insulina glulisina possa generare ingenti risparmi per il SSN, a parità di efficacia e sicurezza per il paziente.
A livello internazionale i ricercatori non hanno individuato in letteratura studi analoghi a questo ma solo varie analisi economiche, principalmente di costo-efficacia, confrontanti l’impiego degli analoghi dell’insulina in diversi regimi insulinici e gli effetti rispetto ai trattamenti alternativi disponibili.