Il X Congresso Nazionale SIFaCT (Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia) intitolato Esiti Clinici: un impegno ed una responsabilità condivisi si è tenuto a Roma dal 24 al 26 novembre 2022.
Anche alla luce della recente applicazione del Regolamento (UE) 536/2014, l’apertura è stata dedicata ad un tavolo precongressuale sul tema della ricerca clinica e dell’accesso precoce alle terapie innovative. Tavolo attorno al quale si sono seduti i rappresentanti delle principali istituzioni, società scientifiche e associazioni di categoria.
In questo contesto, è stato evidenziato il valore per i pazienti derivante dall’accesso precoce alle terapie. E sottolineata l’importanza anche economica della ricerca clinica, in termini di costi evitati.
Il Congresso è poi proseguito con approfondimenti sui molteplici ruoli che il farmacista clinico ricopre all’interno del processo di cura. A questo proposito, la Presidente SIFaCT Francesca Venturini ha esaltato la funzione di trait d’unione di questa figura professionale tra i diversi professionisti, che deve fare leva su competenze sia di base che di alta specializzazione nei diversi ambiti farmaceutici e farmacologici.
La professione del farmacista clinico si è evoluta. Bisogna guardare al farmaco come bene di salute e quindi valutare l’uso più appropriato dei medicinali. Il farmacista, in questa evoluzione, deve garantire che i medicinali producano un esito favorevole per il paziente, con il paziente al centro dell’attenzione.
Roberta Di Turi – Presidente del Congresso
La Presidente Di Turi ha anche sottolineato che la sfida attuale più ambiziosa è quella di migliorare la comunicazione.
Congresso SIFaCT: gestione del rischio sanitario
Se azzerare il rischio sanitario è impossibile, l’elaborazione di procedure corrette e la verifica del rispetto di raccomandazioni e linee guida sono determinanti per limitarlo.
Dal punto di vista del farmacista clinico, i temi principali toccati da questo ambito sono:
- Antimicrobico resistenza (AMR): un tema molto sentito nel nostro Paese, che ha un rischio più elevato rispetto alla media europea; il Congresso ha analizzato gli indicatori del PNCAR (Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico Resistenza) per valutare l’efficacia delle misure messe in atto sul territorio.
- Gestione delle terapie antiblastiche: un ambito nel quale il rischio clinico è elevato, a causa dell’elevata tossicità di questi farmaci; nel corso del Congresso sono stati valutati gli interventi realizzati in compliance alla Raccomandazione Ministeriale n. 14, in particolare per quanto riguarda le politerapie orali in pazienti a rischio (con disfagia, ricoverati in RSA, sottoposti a nutrizione enterale). Si è parlato dell’aggiornamento della Raccomandazione, con riferimento all’importanza dell’ammodernamento e degli investimenti in tecnologia finalizzati alla riduzione dell’errore grazie a una maggiore automazione dei processi.
- Manipolazione di forme farmaceutiche.
Assistenza territoriale al paziente fragile
La sessione del Congresso SIFaCT moderata da Alberto Pilotto, Presidente SIGOT (Società Italiana di Geriatria Ospedaliera e Territoriale) e geriatra EO Ospedali Galliera Genova ha affrontato il tema della terapia farmacologica nel paziente fragile.
Il dibattito ha evidenziato i numerosi aspetti di complessità, caratteristici in particolare dei casi di politerapia nel paziente anziano. E l’importanza della periodica rivalutazione delle prescrizioni al fine di individuare le inappropriatezze, essenziale per limitare il rischio clinico.
L’attenzione deve essere massima in corrispondenza delle transizioni di cura, quando diventa indispensabile stabilire una corretta riconciliazione terapeutica.
C’è una documentazione, ormai, sul fatto che l’interdisciplinarietà, con la messa in comune di strumenti validati, migliora l’indice prescrittivo.
Alberto Pilotto – Presidente SIGOT e geriatra EO Ospedali Galliera Genova
Nel corso della sessione si è parlato anche di deprescrizione dei farmaci e del ruolo del farmacista, fondamentale per la ricognizione di tutti i medicinali e la relativa proposta di riconciliazione farmacologica.
Stewardship antibiotica nel paziente pediatrico
Gli ultimi rapporti OSMED evidenziano un preoccupante consumo di antibiotici nei primi 4 anni di vita. La sessione del Congresso SIFaCT ha analizzato il fenomeno, anche dal punto di vista del suo impatto sull’AMR, approfondendo 3 aspetti:
- Problematiche alla base dell’inappropriatezza prescrittiva.
- Implicazioni sull’aderenza alla terapia.
- Gestione multidisciplinare della terapia antimicrobica di un paziente pediatrico ricoverato in area critica.
Il farmacista è fondamentale nella stewardship, dalla prescrizione al follow-up, fino alla fine della terapia.
Alessandro Capone – Istituto di Malattie Infettive Spallanzani Roma
Patient engagement nelle malattie immunitarie croniche
Negli ultimi anni, i progressi messi a segno nell’ottimizzazione della terapia farmacologica hanno permesso un miglior controllo dei sintomi in acuto e una conseguente cronicizzazione di queste patologie e spostamento della cura verso il setting domiciliare.
Questo implica una maggiore responsabilizzazione del paziente, che è in grado di orientare attivamente il successo/fallimento della terapia. Ma richiede parallelamente il coinvolgimento di più operatori sanitari, chiamati a lavorare insieme nella gestione multidisciplinare.
La sessione ha esaminato gli aspetti inerenti la vita quotidiana del paziente, con particolare riguardo verso i comportamenti alimentari più virtuosi. E considerato i Patient-Reported Outcome e le intersezioni con l’attività quotidiana del farmacista clinico.
Il farmacista clinico e le pubblicazioni scientifiche
La sessione ha avuto come obiettivo quello di fornire al farmacista clinico gli strumenti per orientarsi nella raccolta e nell’analisi dei dati (letteratura, real world…) al fine di realizzare progetti di ricerca e pubblicazioni scientifiche.
Questo ambito del Congresso SIFaCT ha offerto la possibilità a quanti interessati di sperimentarsi in simulazioni di pubblicazione scientifica.
L’utilizzo dei database amministrativi e dei flussi di dati
La grande quantità di dati che il farmacista clinico si trova a gestire deriva da aspetti della professione quotidiana quali piani terapeutici, schemi per l’uso appropriato di farmaci ad alto costo, monitoraggio della spesa, impatto di note limitative, registri di farmaci associati a meccanismi di rimborso.
L’obiettivo è la trasformazione di queste informazioni di per sé finalizzate alla compliance amministrativa in dati utili alla pratica clinica, attraverso l’applicazione di flussi informativi differenti sempre più rappresentativi del profilo beneficio/rischio dei farmaci, per un uso più appropriato e razionale.
La sessione è stata affrontata presentando casi clinici.
Il farmacista ha l’obbligo di saper riconoscere e intercettare il dato, saperlo leggere ed interpretare, analizzare e divulgare.
Daniele Mengato – UOC Farmacia Ospedaliera AOU Padova
La spesa ospedaliera per dispositivi medici
Questa sessione del Congresso SIFaCT si è occupata dell’impatto economico dei dispositivi medici e dei diversi modelli di monitoraggio di consumi e spesa.
Dal punto di vista della governance della spesa, l’esigenza diffusa è quella di impostare la reportistica delle ASL/AO secondo un modello di calcolo nuovo, che tenga conto anche di dati quali il numero dei pazienti trattati e la complessità della loro condizione clinica.
Il sistema di calcolo aggiornato permetterebbe di accorpare gli indicatori generati a livello regionale, di ASL e dei singoli ospedali, reparti o pazienti.
La sessione ha visto la presentazione di casi concreti, potenziale riferimento per le ASL/AO che ancora non hanno intrapreso iniziative in proposito.
La formazione
La sessione sulla formazione ha ospitato un confronto tra i contenuti formativi utili alla formazione del farmacista clinico nei percorsi didattici della Scuola Specializzazione in Farmacia Ospedaliera in Italia.
Lo sguardo è stato ampliato mediante il confronto con il modello francese. Andre Rieutord, Responsabile della Farmacia dell’Istituto di Oncologia Gustave Roussy di Parigi, ha spiegato che in Francia i medici sono coinvolti nella trasmissione delle informazioni rilevanti sulle patologie di interesse, ai fini della formazione del farmacista. In quest’ottica, vengono organizzati incontri periodici con i clinici. Inoltre, viene effettuato un internship a tempo pieno già dall’inizio della Scuola di specializzazione.
Il prossimo obiettivo è quello di arrivare al letto del paziente, rispetto al quale ampliare il raggio dell’interazione diretta, al fine di migliorare la gestione del rischio clinico e l’aderenza alle terapie.
La Presidente SIFaCT Francesca Venturini ha presentato 2 attività in sviluppo per la formazione: un percorso di formazione di 2 anni con moduli di base su riconciliazione farmacologica e deprescrizione e moduli avanzati su specifiche aree terapeutiche.
Di questo e della proposta complessiva di SIFaCT sulla formazione in farmacia clinica tratterà nel dettaglio un compendio di prossima uscita.
Il recente accordo di collaborazione tra SIFaCT ed ESCP (Società Europea di Farmacia Clinica) favorirà l’interazione dei soci con i colleghi europei e offrirà l’opportunità di partecipazione a progetti internazionali.
Il Consiglio Direttivo SIFaCT ha incontrato i Direttori delle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera in un tavolo di lavoro sulla formazione in farmacia clinica. Si è discusso della necessità di ulteriore sviluppo relativamente a questi aspetti e di interventi mirati a uniformare i percorsi tra scuole.
Le università non sono tutte uguali, altrettanto capita con le sedi ospedaliere dove gli specializzandi si formano.
Nicola Realdon – Dipartimento di Scienze del Farmaco Università di Padova (membro del Board Scientifico di Making Pharmacist)
Nel suo intervento, Nicola Realdon ha sostenuto la necessità di puntare all’accreditamento per uniformare l’offerta, oltre che a sensibilizzare i tutor a valorizzare nel corso del tirocinio formativo le attività di ricerca.
Il Congresso ha anche ospitato la premiazione dei poster presentati. La sessione ha visto la vittoria di Alessandra Ferraiuolo (AUSL Piacenza) per un lavoro coordinato da Corrado Confalonieri (anch’egli membro del nostro Board Scientifico) sulla gestione di un farmaco in monodose prodotto secondo GMP per i pazienti che afferiscono al Centro di Salute Mentale dell’azienda, primo esempio in Regione Emilia Romagna.