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Piattaforma a sostegno di diagnosi e trattamento del tumore cutaneo

SKINconnecting è stata messa a punto per facilitare il percorso diagnostico e assistenziale delle persone affette da tumore cutaneo non melanoma attraverso il confronto multidisciplinare integrato tra centri di eccellenza e territorio

SKINconnecting è una piattaforma a sostegno di diagnosi e trattamento del tumore cutaneo non melanoma creata per facilitare il confronto tra i centri territoriali di Lazio e Campania e i centri di eccellenza Fiorini (Terracina) e Pascale (Napoli).

I tumori della cute non melanoma skin cancer (NMSC) sono tra le patologie oncologiche più diffuse, soprattutto il carcinoma basocellulare e il carcinoma squamocellulare cutaneo. Tuttavia, al di fuori dei centri di eccellenza, sono conosciuti da pochi che ne abbiano un’esperienza consolidata. Quindi le diagnosi possono arrivare tardivamente e comportare l’evoluzione dei casi più complessi a fenotipi più aggressivi.

La presa in carico di questi sottogruppi può essere ora facilitata dalla disponibilità di:

  • casistica ampia,
  • consulenza da parte dei principali centri di eccellenza,
  • collaborazioni multidisciplinari.

Nel progetto SKINconnecting sono coinvolti chirurghi, radiologi, dermatologi, nutrizionisti e neurologi, accanto alla Rete Oncologica Regionale. Ora hanno la possibilità di confrontarsi in remoto, senza abbassare gli standard di eccellenza.

La piattaforma a sostegno di diagnosi e trattamento del tumore cutaneo SKINconnecting

La piattaforma si inserisce nel percorso diagnostico e assistenziale delle persone affette da tumore cutaneo non melanoma, con l’obiettivo di facilitare il confronto tra i centri territoriali e i centri di eccellenza, tramite la condivisione dei casi clinici e la possibilità di ricevere un referto di consulenza atto a completare il quadro diagnostico-terapeutico in un’ottica multidisciplinare per indirizzare e prendere in carico correttamente i pazienti.

La collaborazione e il dialogo tra i Centri ha anche l’obiettivo di sostenere la rete oncologica a livello di sistema. Infatti alleggerisce il carico di lavoro delle strutture più affollate, garantisce il superamento delle disomogeneità territoriali e contribuisce al ridimensionamento della migrazione sanitaria.

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