Prenderà il via il 13 marzo, in formato digitale, il VII Congresso SIFAP 2021, nell’ambito del quale verranno analizzate opportunità e principali problematiche della preparazione dei medicinali nel laboratorio della farmacia.
Occhi puntati sulla sessione di domenica, concentrata sul ruolo del farmacista preparatore nella gestione della pandemia.
Sul piatto anche approfondimenti su temi tecnici di interesse specifico, come il supporto dermo-cosmetico in oncologia, i requisiti tecnici per l’allestimento dei colliri, la galenica pediatrica, i preparati veterinari, la tricologia e i botanicals.
Paola Minghetti, presidente SIFAP e docente di Tecnologia e legislazione farmaceutica presso l’Università degli Studi di Milano, concede qualche anticipazione sul programma dell’evento.
Professoressa Minghetti, sta per avere inizio il VII Congresso annuale SIFAP, quest’anno intitolato Il Farmacista Preparatore si rinnova: in cosa consiste questo rinnovamento?
Sicuramente la pandemia ha messo tutti alla prova, ma chi svolge una professione sanitaria è stato doppiamente provato, come uomo/donna e come professionista, perché ha dovuto affrontare una serie di difficoltà, di cambiamenti di rotta. Ha dovuto cercare di fornire risposte anche quando non ce n’erano. Quindi il primo obiettivo è quello di trarre anche qualche lezione positiva da questa tragedia, come professionisti, e imparare da quello che è stato per cercare di metterlo a sistema e sfruttarlo anche in altri modi.
Il secondo obiettivo è quello di guardare avanti. Siamo ancora nel pieno della pandemia, ma dobbiamo cercare di rinnovarci, di trattare anche di altri argomenti e avviare nuovi discorsi. Al VII Congresso SIFAP parleremo di tutto quello che riguarda il tema COVID-19 e di cosa può fare il farmacista nello specifico. Ma cercheremo anche di andare oltre, di affrontare gli aspetti della prevenzione, del mantenimento del benessere e delle altre patologie, che non sono sparite, e di come in tutto ciò possa venire in aiuto la galenica.
Come lei ricordava poco fa, il farmacista (e ancora di più il farmacista preparatore) è stato protagonista della pandemia: cosa si porta a casa, ad oggi, la farmacia da questa drammatica ma anche paradigmatica esperienza?
Forse proprio l’incertezza su quello che ti aspetta il giorno dopo in farmacia, quali saranno le prove che il lavoro ti sottoporrà. In questo periodo abbiamo affrontato ogni giorno un problema nuovo.
All’inizio abbiamo avuto la criticità delle carenze: l’indisponibilità di alcol, poi quella del disinfettante. Poi ancora l’indisponibilità delle mascherine, che hanno richiesto, in quella fase, un’attività di preparazione: abbiamo dovuto sconfezionarle e venderle singolarmente. Abbiamo redatto un foglio di lavorazione anche su questa attività.
Successivamente, ricordo il problema dell’ossigeno.
Poi è subentrata la questione dell’idrossiclorochina; abbiamo dovuto prepararla, ma sono stati poi pubblicati studi che ne hanno messo in dubbio l’efficacia a fronte di un profilo di sicurezza rischioso. Quindi c’è stato un rapido capovolgimento di fronte. E, dopo l’idrossiclorochina, l’ivermectina…
Siamo abituati a disporre di linee guida per ogni patologia, di indicazioni su cosa fare, come comportarsi. Per quanto riguarda questo tema, invece, è stata una continua rincorsa, un susseguirsi di modifiche in corso d’opera, di recepimenti di nuovi studi e raccomandazioni, comprensibili per una malattia che non si conosce.
Quella pediatrica è, per la carenza di farmaci specifici e per la frequente impossibilità di ricorrere all’off-label, fra le fasce di popolazione che più richiedono una personalizzazione del farmaco: quali sono gli aspetti che verranno trattati al Congresso SIFAP?
Avremo il professor Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria, che ci farà il quadro di quali sono le patologie pediatriche per le quali c’è maggiore necessità di un apporto del farmacista preparatore e i farmacisti relatori racconteranno gli aspetti preparativi più critici. Anche se l’allestimento di soluzioni o sospensioni può sembrare semplice, per alcuni principi attivi può porre problematiche importanti.
Con il potenziamento dell’approccio One Health di salute globale è aumentato il livello di attenzione verso il comparto veterinario: si parlerà anche di pet nell’evento SIFAP…
Sì, perché, se è vero che per il veterinario la normativa è un po’ diversa e, proprio nella logica One Health, per gli animali da reddito la galenica è limitata, nel caso dei pet (soprattutto cani e gatti), per i quali non sono disponibili farmaci specifici, capita di frequente che la scelta del veterinario ricada su un galenico.
Può mancare il dosaggio corretto, la forma farmaceutica necessaria. Inoltre, gli animali domestici, in particolare i gatti, non sono proprio propensi ad assumere farmaci… Può quindi rendersi necessario l’allestimento di forme farmaceutiche adatte, più palatabili.
Affronteremo questi argomenti, con particolare riferimento al cannabidiolo, un principio attivo già usato nell’uomo e che viene impiegato anche nell’animale.