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Terapia CAR-T per il linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario

Le cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 (KTE-X19) sono il secondo trattamento CAR-T di Kite Gilead a ricevere l'approvazione da AIFA e il primo autorizzato per il trattamento del linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario

Le cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 (note in precedenza come KTE-X19) sono la terapia CAR-T per il linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario di Gilead che ha ricevuto da AIFA l’autorizzazione alla rimborsabilità. Si tratta del primo trattamento autorizzato per questo tipo di linfoma.

Cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 (KTE-X19)

Le cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 (KTE-X19) sono una immunoterapia cellulare basata sull’utilizzo di cellule CAR-T (cellule T che esprimono un recettore chimerico (CAR) capace di riconoscere e legare un antigene espresso sulle cellule tumorali).

Nel dicembre 2020 la Commissione Europea ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionale delle cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 per pazienti adulti con linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario (MCL R/R) dopo due o più linee di terapia sistemica, incluso un inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK, Bruton’s tyrosine kinase).

Si tratta della prima terapia CAR-T approvata in Europa e rimborsabile in Italia per questa indicazione.

L’autorizzazione si basa sui dati dello studio ZUMA-2.

Lo studio ZUMA-2 sulla terapia CAR-T per il linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario

ZUMA-2 è uno studio clinico di fase II a braccio singolo, condotto in aperto in 20 centri in Europa e negli Stati Uniti. Ha arruolato e sottoposto a leucoaferesi 74 pazienti adulti (età ≥18 anni) con MCL con malattia refrattaria o recidivante già trattati in precedenza con un numero di linee di terapia fino a cinque, incluse chemioterapia contenente antraciclina o bendamustina, terapia anticorpale monoclonale anti-CD20 e terapia con inibitori della BTK ibrutinib o acalabrutinib.

L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia e la sicurezza di KTE-X19 dopo una singola infusione in questa popolazione di pazienti.

L’endpoint primario dello studio è il tasso di risposta globale (ORR, objective response rate). L’ORR in questo studio è definito come il tasso combinato di risposte complete e di risposte parziali valutato da un comitato indipendente di revisione radiologica (Independent Radiology Review Committee).

Gli endpoint secondari includono:

  • la durata della risposta,
  • la migliore risposta obiettiva,
  • la sopravvivenza libera da progressione,
  • la sopravvivenza globale,
  • l’incidenza di eventi avversi,
  • l’incidenza di anticorpi CAR anti-CD19,
  • i livelli di cellule CAR-T anti-CD19 nel sangue,
  • i livelli di citochine nel siero,
  • i cambiamenti nel tempo del punteggio della scala EQ-5D e del punteggio della scala analogica visiva.

Il trattamento con Le cellule CD3+ autologhe trasdotte anti-CD19 (KTE-X19) è stato somministrato a 68 pazienti.

Risultati di efficacia dello studio ZUMA-2 sulla terapia CAR-T per il linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario

Il tasso di risposta globale è stato del 93%.

Il 67% dei pazienti ha ottenuto una risposta completa dopo una singola infusione di KTE-X19.

Risultati di sicurezza dello studio ZUMA-2

Nelle analisi di sicurezza sono stati osservati:

  • sindrome da rilascio di citochine (CRS, cytokine release syndrome) nel 15% dei pazienti,
  • eventi neurologici di grado 3 o superiore nel 31% dei pazienti.

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