Il tema della Cannabis ad uso medico e il suo fitocomplesso è al centro del webinar del 18 novembre organizzato da Sifap e SIFO nell’ambito del progetto di formazione e aggiornamento La Galenica continua online e moderato da Marco Fortini.
Nella sua relazione Maria Antonietta Calzola, responsabile del Laboratorio di Galenica Clinica del P.O. di Foligno ricostruisce l’esperienza accumulata dal presidio in merito alla gestione ospedaliera della cannabis.
La normativa sulla cannabis
La gestione ospedaliera della cannabis a uso medico avviene in ottemperanza al Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015, che stabilisce i criteri per la dispensazione dei farmaci cannabinoidi.
L’obiettivo delle disposizioni del Ministero è quello di garantire la continuità terapeutica del paziente in trattamento con gli estratti di cannabis.
L’Umbria si è dotata della Legge Regionale del 17 aprile 2014, n. 7 – Disposizioni per la somministrazione ad uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi, con la quale ha autorizzato per la dispensazione tutte le indicazioni previste nel Decreto Ministeriale.
L’allestimento
I documenti su cui si basa la dispensazione dei farmaci cannabinoidi sono il Piano Terapeutico, che ha una validità pari a 90 giorni, e la Ricetta Non Ripetibile, che ha validità di 30 giorni.
Su presentazione del documento, la sostanza vegetale viene ripartita in dose e forma di medicamento. La specifica organizzazione del P.O. di Foligno implica che siano allestite nel laboratorio galenico situato al suo interno tutte le preparazioni magistrali eccettuati gli estratti oleosi, per la cui realizzazione vengono incaricate farmacie esterne.
Un confronto su base nazionale
La necessità di individuare riferimenti comuni per la gestione dei preparati a base di cannabis ha portato all’organizzazione, presso la struttura di Spoleto, del Convegno Nazionale Cannabis Terapeutica e preparazioni galeniche. Modalità di prescrizione, allestimento, distribuzione e scarico.
L’evento ha radunato esperti e rappresentanti istituzionali di numerose regioni allo scopo di tracciare il ruolo del farmacista del Servizio Sanitario Nazionale in ordine alle indicazioni terapeutiche e alla galenica clinica. E ha intercettato il bisogno di confronto lungo tutto il processo per arrivare alla standardizzazione o, almeno, all’armonizzazione delle procedure e scongiurare il rischio di interpretazioni soggettive.
La stesura delle linee generali di indirizzo
Dal confronto sono nate le Linee Generali di indirizzo per l’utilizzo dei medicinali a base di cannabinoidi a carico del SSR, condivise con Sifap e SIFO.
La modulistica relativa alla dispensazione è stata standardizzata e condivisa con i prescrittori, anche per favorire la corretta compilazione, salvaguardare la sicurezza del paziente ed evitargli la noia di dover tornare dal medico per farsi correggere eventuali imprecisioni nella prescrizione.
Tutelare la sicurezza del paziente
Con la Circolare del 22 febbraio 2017 il Ministero ha fornito indicazioni sull’allestimento e raccomandazioni ai medici prescrittori di Cannabis FM-2 prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
In quell’occasione, il Gruppo di lavoro per il Progetto Pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis ha elaborato un documento contenente raccomandazioni ai medici prescrittori di Cannabis FM-2, con la collaborazione di medici prescrittori esperti e di docenti universitari.
L’iniziativa era legittimata dalla necessità di garantire l’efficacia terapeutica e la sicurezza, raggiungibili solo in condizioni di standardizzazione delle procedure di allestimento.
Al fine di rendere ancora più uniforme il processo di allestimento, il Laboratorio Galenico del P.O. di Foligno sta programmando la realizzazione di materiale informativo che riporti gli effetti collaterali, le eventuali interazioni farmacologiche e tutte le altre informazioni di interesse del paziente e del caregiver.
Le domande che provengono dai pazienti sono numerose e la comunicazione verbale potrebbe nascondere insidie pericolosa, legate a possibili interpretazioni soggettive delle informazioni fornite a voce dagli operatori sanitari.
Sempre vicini ai pazienti
Quando è arrivata la pandemia, la sua furia devastante ha sovvertito l’ordine nelle strutture sanitarie e costretto a ripensare alle procedure e ridistribuire le risorse.
Nelle parole di Maria Antonietta Calzola riviviamo quei momenti, nei quali anche la sua struttura ha dovuto riorganizzarsi. In quella circostanza tragica una delle opzioni era quella di delocalizzare all’esterno tutte le preparazioni, per dedicarsi esclusivamente alla gestione delle necessità di cura dei pazienti COVID.
Ma abbiamo deciso di non farlo: i pazienti avrebbero sofferto. In seguito ci hanno detto di avere avuto paura di essere abbandonati, di non poter continuare il trattamento
Le prospettive future
Quali sono le esigenze sul fronte della dispensazione della gestione ospedaliera della cannabis?
La prima è quella di investire in un numero maggiore di studi, di qualità superiore. Poi, occorre pianificare azioni ancora più scrupolose di monitoraggio della sicurezza.
E migliorare gli approvvigionamenti, che si mostrano troppo spesso insufficienti rispetto al reale bisogno dei pazienti.
In ultimo, come sottolinea Maria Antonietta Calzola, è fondamentale che non venga mai meno la comunicazione fra tutti gli stakeholder coinvolti: solo mantenendola viva è possibile individuare percorsi operativi standardizzati che permettano di adempiere alle disposizioni della normativa e soddisfare le aspettative dei pazienti e delle loro famiglie.