HomeNEWSLa stretta sugli antimicrobici ad uso umano

La stretta sugli antimicrobici ad uso umano

E' arrivato l'annunciato giro di vite sulla prescrizione di antimicrobici ad uso umano utilizzati in deroga dai medici veterinari.

E’ arrivato l’annunciato giro di vite sulla prescrizione di farmaci ad uso umano utilizzati in deroga dai medici veterinari che contengono alcune categorie di antimicrobici.

I medicinali presenti nella lista contenuta nel Regolamento di esecuzione approvato dalla Commissione UE non potranno più essere dispensati dalle farmacie a partire dal 9 febbraio 2023.

Regolamento di esecuzione: cosa dice

La disposizione è parte di una serie di provvedimenti esecutivi volti a limitare l’impiego di farmaci e nella fattispecie antimicrobici ad uso umano utilizzati in deroga dai medici veterinari e delegati alla Commissione UE dal Regolamento 2019/6 sui farmaci veterinari.

Il Regolamento di esecuzione n. 2022/1255 è stato approvato dalla Commissione UE il 19 luglio scorso e contiene un elenco di antimicrobici che vengono identificati come riservati al trattamento di determinate infezioni nell’uomo:

  • 18 categorie di antibiotici: carbossipenicilline, ureidopenicilline, ceftobiprolo, ceftarolina, associazione cefalosporine-inibitori di beta-lattamasi, cefalosporine siderofore, carbapenemi, penemi, monobattami, derivati dell’acido fosfonico, glicopeptidi, lipopeptidi, ossazolidinoni, fidaxomicina, plazomicin, glicilcicline, eravaciclina, omadaciclina.
  • 18 categorie di antivirali: amantadina, baloxavir marboxil, celgosivir, favipiravir, galidesivir, lactimidomycin, laninamivir, methisazone/metisazone, molnupiravir, nitazoxanide, oseltamivir, peramivir, ribavirina, rimantadina, tizoxanide, triazavirina, umifenovir, zanamivir.
  • 1 categoria di antiprotozoici: nitazoxanide.

Ulteriori passi nel contrasto all’antimicrobico resistenza

Come sottolineato da Federfarma nella Circolare emessa il 5 novembre, il provvedimento va nella direzione del contrasto della resistenza antimicrobica e della promozione di un uso più prudente e responsabile dei farmaci antimicrobici negli animali.

Lo scopo specifico è quello di riservare determinati antimicrobici (o associazioni di antimicrobici) al trattamento di determinate infezioni nell’uomo, in modo che da “preservarne l’efficacia per la medicina umana”.

I cambiamenti per la farmacia

I medicinali veterinari contenenti uno o più antimicrobici contenuti nella lista approvata dalla Commissione Europea non potranno più essere autorizzati all’immissione in commercio all’interno del territorio dell’UE.

Le AIC dei farmaci contenenti tali categorie di principi attivi e commercializzate nel nostro Paese dovranno cessare la loro validità. Lo stesso vale per i mangimi medicati che li contengano.

I dati in possesso di Federfarma mostrano che attualmente in Italia non viene commercializzato alcun farmaco veterinario contenente le categorie di medicinali elencate nel Regolamento di esecuzione della Commissione UE.

Il divieto si estende tuttavia anche all’uso in deroga di antimicrobici ad uso umano contenenti principi attivi appartenenti alle suddette categorie. Fra questi, alcuni sono effettivamente commercializzati nel nostro Paese.

 

 

Articoli correlati

Making Community