Il CHMP (Comitato per i Medicinali per Uso Umano) di EMA (Agenzia europea per i medicinali) ha espresso parere positivo per l’uso di anakinra per il trattamento di pazienti COVID-19 adulti con polmonite che richiedono ossigeno supplementare (ossigeno a basso o alto flusso) e che sono a rischio di progredire verso una grave insufficienza respiratoria determinata dalla concentrazione plasmatica del recettore solubile dell’urochinasi attivatore del plasminogeno (suPAR) ≥ 6ng/ml.
Il parere positivo si basa sui risultati (pubblicati su Nature Medicine il 3 settembre 2021) dello studio di fase 3 SAVE-MORE secondo il quale l’identificazione precoce dei pazienti candidati con suPAR seguita dal trattamento con anakinra ha portato a:
- riduzione del 64% dei pazienti che progrediscono verso la malattia grave e la morte,
- diminuzione del 55% della mortalità,
- diminuzione dell’80% della mortalità per i pazienti con tempesta di citochine.
Lo studio SAVE-MORE ha utilizzato dati da studi precedenti e ha dimostrato l’efficacia della terapia con anakinra in pazienti che non erano ancora progrediti verso l’insufficienza respiratoria grave ma avevano una prognosi sfavorevole, identificata da un biomarcatore plasmatico dell’infiammazione.
Anakinra
Anakinra (Kineret®) è un antagonista del recettore dell’interleuchina-1 α e β.
L’infezione da SARS-CoV-2 può condurre alla morte a causa di una risposta infiammatoria eccessiva della persona infetta, spesso definita come “tempesta di citochine”. Anakinra è una terapia antinfiammatoria che agisce sulle citochine IL-1α/β, che hanno un ruolo nell’iperinfiammazione indotta da COVID-19. Il blocco delle citochine IL-1α/β prima della fase iperinfiammatoria può influenzare notevolmente la progressione del COVID-19.
Anakinra non è ancora un farmaco approvato per il trattamento del COVID-19.
Indicazioni approvate di anakinra
In Europa, Kineret ha già ottenuto l’indicazione per il trattamento di segni e sintomi dell’artrite reumatoide (AR) in combinazione con metotrexato negli adulti che presentano una risposta inadeguata al metotrexato in monoterapia.
Anakinra è anche indicato negli adulti, adolescenti, bambini e neonati di età pari o superiore a 8 mesi con un peso corporeo di 10 kg o superiore per il trattamento delle sindromi periodiche associate alla criopirina (CAPS), incluse la malattia infiammatoria multisistemica a esordio neonatale (NOMID), la sindrome neurologica, cutanea e articolare infantile cronica (CINCA), la sindrome di Muckle-Wells (MWS) e la sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo (FCAS).
Inoltre anakinra è indicato per il trattamento della febbre mediterranea familiare (FMF). Ove appropriato, deve essere somministrato in associazione con la colchicina.
È anche indicato negli adulti, adolescenti, bambini e neonati di età pari o superiore a 8 mesi con un peso corporeo di 10 kg o superiore per il trattamento del morbo di Still, inclusa l’artrite idiopatica giovanile sistemica (SJIA) e il morbo di Still a esordio nell’adulto (AOSD), con caratteristiche sistemiche di attività della malattia da moderata ad elevata, o nei pazienti con malattia ancora attiva dopo il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o glucocorticoidi. Anakinra può essere somministrato in monoterapia o in associazione con altri farmaci antinfiammatori e farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD).
Lo studio SAVE-MORE
SAVE-MORE (suPAR-Guided Anakinra Treatment for Management of Severe Respiratory Failure by COVID-19) è uno studio cardine di conferma di Fase III, randomizzato e controllato (RCT).
Lo studio è volto a valutare l’efficacia e la sicurezza del trattamento precoce con anakinra in pazienti identificati da suPAR e con infezioni del tratto respiratorio inferiore da SARS-CoV-2, con l’obiettivo di migliorare lo stato clinico del COVID-19 in 28 giorni secondo la scala di progressione clinica (CPS) da 11 punti stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Anakinra è stato somministrato a una dose di 100 mg/die per via sottocutanea per un massimo di 10 giorni.
Dei 1.060 pazienti sottoposti a screening, 606 sono stati randomizzati in 40 strutture in Grecia e in Italia.
SAVE-MORE è uno studio indipendente e sponsorizzato dallo sperimentatore (Istituto Ellenico per lo Studio della Sepsi, diretto da Giamarellos-Bourboulis). Sobi ha contribuito allo studio mettendo a disposizione finanziamenti e il farmaco sperimentale.
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